L’anno nuovo si presenta carico di temi da affrontare e problemi da risolvere per il settore dell’automotive green, anche in quello sportivo.
Due anni fa la Formula 1, la Fia (Federazione Internazionale dell’Automobile) ed Extreme H hanno ufficializzato la creazione di un gruppo di lavoro congiunto sull’idrogeno, prima del lancio della serie Extreme H nel 2025.
Nel frattempo uno dei simboli della scelta green erano le macchine della Extreme E, degli enormi SUV (Odyssey 21) che riuscivano a fare ben due giri di circuito di circa 7 chilometri …
Ora, da appassionato di automobilismo, devo dire che le vecchie gare di Extreme E erano molto affascinanti per il fatto che le auto erano tutte uguali e predominava la capacità di guida delle coppie di piloti, anche se non mi è mai stato chiaro come si potesse dire che queste gare erano green.
Infatti, con una nave attrezzata ad hoc, le auto facevano il giro del mondo per effettuare una decina di gare in posti meravigliosi dal punto divista naturalistico che, forse, forse, sarebbe stato meglio non andare a massacrare con quei mostri da due tonnellate e con tutto l’entourage al seguito.
Extreme X quest’anno è diventato Extreme H con il passaggio da auto full electric a auto a idrogeno con fuel cells.
Si preannuncia una nuova edizione in cui, sempre in luoghi ameni, i concorrenti si sfideranno con le nuove auto a idrogeno con delle gare, spero, un po’ più lunghe perché non mi convincerebbe la scelta di passare full elettric se un SUV da corsa, con la batteria al massimo, può fare solo 15 km.
Infatti, una auto a fuel cells può correre fino a che ha idrogeno a bordo e, quindi, per percorsi molto più lunghi in quanto può trasportare molta più energia nelle bombole di idrogeno (gassoso) che si possono ricaricare velocemente (come per il vecchio GPL), rispetto alle batterie.
Probabilmente ciò porterà a gare più lunghe e, forse, a una ricaduta maggiore nel settore delle auto di serie.
Qual è il problema?
Il vero problema consiste nel fatto che attualmente le fuel cells utilizzano platino o altri metalli rari per convertire l’energia chimica dell’idrogeno in energia elettrica utilizzata nei motori elettrici di trazione.
Questa soluzione, già in parte promossa da Elon Musk per le future Tesla, porta nell’immediato, ad alti costi e, in futuro, all’impossibilità di costruirle per carenza dei materiali.
Speriamo che Akyo Toyoda (CEO di Toyota) mantenga la sua parola e faccia dei semplicissimi motori endotermici a idrogeno come ha, recentemente e più volte, sostenuto così da sdoganare l’idrogeno dalla follia dell’uso allo stato liquido nelle auto e dalle fuel cells.
Se poi ipotizziamo che l’idrogeno si può ottenere dal fotovoltaico come “vettore energetico” in grado di immagazzinare l’energia generata da questi impianti, quando non serve ad altro, praticamente quando non siamo in casa…
A proposito, basta andare su Amazon e si possono trovare degli impianti in grado di produrre idrogeno gassoso anche in ambito domestico, in pratica ci potremmo produrre il carburante delle nostre auto direttamente a casa nostra.
E non pare essere un sogno in quanto i presupposti ci sono e la soluzione pare esser meno macchinosa di quanto possa sembrare.
Ma siamo sicuri che ce lo lasceranno fare ?
Molto meglio le auto a fuel cells che costeranno sempre di più di un modesto motore endotermico e che si potranno costruire solo con metalli nobili di cui, guarda, guarda l’Europa non possiede, mentre il più grande produttore è il Sudafrica, seguito dalla Russia.
Questo potrebbe spostare gli equilibri e gli interessi globali tenendo presente che la Cina sta sviluppando dei solidi rapporti proprio con il Sudafrica (4 set 2024 — Il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato che il suo Paese è impegnato ad ampliare la solidarietà e la cooperazione con il Sudafrica. – ISPI Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) occorrono altre indicazioni?
Dopo aver egemonizzato la produzione di batterie al litio la Cina ci prepara, probabilmente, a darci un’altra lezione di strategia di lungo periodo.
link originale: https://economisti.online/2025/01/14/il-2025-lanno-della-svolta-automobilistica/